martedì 16 dicembre 2008

Osservazioni al PTCP del PD di Vico Equense approvate all'unanimità in Consiglio Comunale

Art. 13

razionalizzazione del sistema della mobilità della penisola sorrentina con il potenziamento del servizio per la tratta della Circumvesuviana tra Meta e Sorrento, la realizzazione di sistemi ettometrici di connessione tra marine (vie del mare) e borghi; inoltre, al fine di ridurre il notevole numero di bus turistici circolanti sulla rete stradale locale, occorre verificare l’ipotesi della connessione della tratta San Giorgio a Cremano/Volla con l’aereoporto di Capodichino, in modo da realizzare una diretta connessione tra la struttura aeroportuale e le aree turistiche vesuviana e sorrentina;

- Il potenziamento della tratta della circumvesuviana, considerata l’omogeneità territoriale della penisola sorrentina, dovrebbe investire anche Vico Equense, tanto più che la stazione è dotata di tre binari.

ART.18

STS PENISOLA SORRENTINA A DOMINANTE PAESISTICO-AMBIENTALE-CULTURALE
Costituito dai Comuni di Massalubrense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento e Vico Equense, sostegno e qualificazione delle attività turistiche, con attrezzature e riorganizzazione dell’insediamento indirizzate a scoraggiare le punte di affluenza, a rilocalizzare insediamenti ad alto impatto o rischio e viceversa a promuovere presenze nelle stagioni minori, intensificando l’utilizzo degli insediamenti preesistenti nelle aree collinari .

- SI DOVREBBE specificare che “la rilocalizzazione è consentita unicamente per edifici legittimamente realizzati ed ultimati e che risultino utilizzati (depennato: in conformità della relativa destinazione”. )

Art. 36

4. I PUC, per perseguire l a ricomposizione ambientale, paesaggistica e urbanistica delle aree di cui al precedente comma, individuano gli immobili contrastanti con i valori tutelati dal presente articolo disponendo la demolizione degli stessi e la ricomposizione delle aree di sedime.
5. Per l’attuazione degli interventi di cui al precedente comma i PUC prevedono, fermo restando il rispetto della disciplina paesaggistica vigente, che la ricostruzione dei volumi demoliti possa avvenire in aree individuate dallo stesso piano per tali fini. Ai proprietari degli immobili da trasferire può essere riconosciuta una premialità urbanistica nella misura massima del 50% di quello demolito.

- SI DOVREBBE aggiungere un ulteriore comma, 6, per disporre che “tali interventi sono ammessi unicamente per gli immobili che siano stati legittimamente realizzati ed ultimati e che risultino utilizzati (depennatoi: in conformità della relativa destinazione. Nessun incremento volumetrico è consentito nei comuni saturi”.)

Art 52.

la riqualificazione morfologico-spaziale delle zone edificate. Nell’ambito di tali interventi la pianificazione comunale, al fine di incentivare la riqualificazione di interi comparti, può riconoscere ai proprietari di edifici esistenti per i quali è prevista la demolizione e la successiva ricostruzione, un incremento del volume realizzabile nella misura massima del 30% di quello demolito.

- SI DOVREBBE specificare che “gli incrementi volumetrici sono ammessi unicamente per gli immobili che siano stati legittimamente realizzati ed ultimati (depennato: e che risultino utilizzati in conformità della relativa destinazione. Nessun incremento volumetrico è consentito nei comuni dell’area sorrentino-amalfitana”.)

IN GENERALE:

- Per quanto riguarda le aree PIP il Ptcp, in generale, non individua le aree PIP dei singoli comuni, in quanto il Ptcp non è un piano cosiddetto “conformativo”, cioè non determina direttamente lo stato di diritto dei suoli, i vincoli e le singole destinazioni d’uso, essendo queste previsioni rimandate ai PUC.
- Per la questione Edilizia Residenziale Pubblica, il PD si dichiara concorde con la norma del Ptcp che modifica il calcolo dei carichi urbanistici, passando da un vano/abitante, ad un alloggio per nucleo familiare. Tale previsione, in sede di anagrafe edilizia dei nuovi PUC, può consentire la previsione di aree per Edilizia Pubblica. Tali aree dovranno essere in ogni caso realizzate col metodo della “densificazione”, così come auspicato dallo stesso Ptcp, evitando di alterare aree ancora intatte. Ferma restando la inalterabilità dei punti di vista panoramici e la giusta distanza da aree sottoposte a particolare tutela paesaggistica, architettonica o archeologica.
- Per il resto, le modifiche proposte dai comuni, essendo ispirate ad una logica deregolativa e speculativa, sono da respingere. Anche perché la modifica di alcuni parametri, come previsto dalle osservazioni proposte dai comuni, è da considerarsi parziale e in contrasto con il disegno omogeneo dei parametri e delle quantità previste dal piano territoriale, modificando soltanto parte delle quale si altera la visione generale del piano stesso.

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